Alcune tipologie d’ansia
Le tipologie più frequenti:
Ansia da prestazione
Attualmente si usa molto spesso questa espressione per riferirsi genericamente a uno stato d’animo di agitazione, paura, senso di inadeguatezza e di impossibilità che insorge nella persona in specifiche circostanze come un viaggio in aereo, un incontro sessuale, una prova sportiva o scolastica, uno spettacolo in cui comparire sulla scena o un’occasione in cui si è chiamati a parlare di fronte a un pubblico…
A volte tale stato d’animo è così invalidante da impedire alla persona di affrontare quella specifica situazione e da spingerla a evitarla magari definitivamente o da indurla ogni volta a ricorrere a farmaci con la speranza che la volta dopo l’ansia non si ripresenti. In realtà, dietro ognuna di queste specifiche ansie si nasconde un disagio interno che ha a che fare con aspetti di disistima di sé, senso di inadeguatezza, paure profonde e antiche che sarebbe importante analizzare meglio con l’aiuto di uno psicoterapeuta per risalire alle cause e cercare di superarle.
Ansia da esame
Quando la persona è profondamente insicura delle proprie capacità o coltiva una idea esageratamente alta dei risultati che dovrebbe raggiungere (per soddisfare le aspettative proprie o dei genitori o degli insegnanti ecc.), a scuola o in successive prove per acquisire titoli, può succedere che sia assalita da un’ ansia incontenibile la cui conseguenza più probabile è una resa durante le prove meno soddisfacente di quello che potrebbe essere o nei casi più gravi l’evitamento a tempo indeterminato delle prove stesse.
Può succedere a noi, può succedere ai nostri figli. Se l’ansia si ripresenta troppo spesso e in una misura preoccupante, è bene considerarla come il segnale di un problema interno che deve essere affrontato ricorrendo non tanto all’aiuto di farmaci i cui effetti a volte possono anche essere l’opposto di quello che si vorrebbe ottenere in termini di lucidità mentale, quanto piuttosto all’aiuto di uno psicoterapeuta con il quale interrogarsi sulle cause profonde del problema per cercare di superarle.
Ansia da Separazione
Per una coppia che è durata nel tempo, unita o meno da un matrimonio, eterosessuale o omosessuale che sia, separarsi è sempre una prova difficile e dolorosa, sia che la decisione sia assunta di comune accordo sia che sia assunta da uno dei due. Le conseguenze della separazione da affrontare, sul piano psicologico e sul piano pratico, con gli eventuali strascichi legali, possono essere più o meno pesanti, tanto più se ci sono di mezzo dei figli.
Può essere in questi casi molto opportuno rivolgersi, come singoli o come coppie, a uno psicoterapeuta di coppia e familiare per farsi sostenere nel complesso momento di transizione e per farsi aiutare a districare la matassa ingarbugliata di sentimenti feriti e di questioni concrete da affrontare.
Ansia da separazione nei genitori e nei bambini?
Quando i genitori si separano, non stanno male solo i genitori. I figli, soprattutto se bambini o comunque minori, sono sempre profondamente coinvolti, scossi, addolorati e rischiano inoltre, a causa delle difficoltà che i genitori stanno vivendo, di non essere presi abbastanza in considerazione.
E’ altamente consigliabile in questi casi rivolgersi come singoli o come coppie a uno psicoterapeuta di coppia e familiare per essere aiutati ad affrontare con la dovuta sollecitudine e attenzione il problema di come i figli stanno reagendo alla situazione.
In un primo incontro conoscitivo gratuito è possibile programmare preventivamente l’eventuale durata di un percorso di terapia di coppia o di terapia familiare incentrato su questo problema.
Ansia da stress lavorativo e da mobbing
Di questi tempi, anche ma non solo a causa della disoccupazione dilagante cui la politica non riesce a porre rimedio, sui posti di lavoro a chi ha la “fortuna” di avere un lavoro, dipendente o autonomo che sia, viene richiesto di lavorare in condizioni sempre più dure (orari che si prolungano fino a notte fonda e in forma di straordinari non pagati, pratiche da completare a casa e nei giorni festivi, ferie spezzettate e incerte, continue pressioni e/o manifestazioni di scontentezza nei confronti del proprio operato da parte dei responsabili ecc.) che non possono non creare una situazione di stress che si prolunga nel tempo e che in alcuni casi può dar luogo a sintomi fisici e psichici di ansia da prendere seriamente in considerazione, preferibilmente ricorrendo non solo a farmaci ma al dialogo con uno psicoterapeuta per essere aiutati a capire meglio che situazione lavorativa si sta vivendo e cosa si può fare per alleviare lo stress.
In alcuni casi però la persona è sottoposta a forme di vero e proprio MOBBING (termine inglese ormai entrato anche nell’italiano corrente, dall’inglese to mob, assalire, aggredire, molestare, abusare), cioè a un insieme di comportamenti più o meno sottilmente aggressivi da parte del datore di lavoro o del proprio responsabile: richieste di prestazioni sempre più esose, denigrazione sistematica e ricorrente del proprio operato, ingiuste punizioni (retrocessioni stipendiali, assegnazione di mansioni di livello inferiore, spostamento a sedi molto distanti dal luogo di residenza, confinamento della propria postazione di lavoro in locali piccoli, squallidi, isolati dagli altri ecc ecc.). In una situazione del genere, il lavoratore si sente invaso dalla paura di perdere il posto di lavoro e pieno di rabbia impotente per le angherie subite. In certi casi può avere la sensazione di impazzire, si riempie di farmaci di tutti i tipi, si sente sempre più solo.
E’ importante, prima che l’ansia degeneri in disturbi sempre più gravi, rivolgersi a uno psicoterapeuta per essere aiutati a ritrovare la calma necessaria per affrontare il problema, e a capire meglio la situazione in cui ci si trova e che cosa si può fare per uscirne (anche ricorrendo, se è il caso, ad azioni legali).
Ansia e Depressione
Ansia e depressione possono essere presenti insieme.
I sintomi di depressione (mancanza di interesse e di motivazione nel lavoro e nei vari aspetti della vita quotidiana, bassa autostima, ritiro sociale ecc…) possono essere aggravati da attacchi ricorrenti di ansia (con varie manifestazioni di malessere anche fisico, dall’alterazione del battito cardiaco alla gastrite, dal colon irritabile all’ulcera, dai disturbi intestinali ai disturbi del sonno ecc).
A volte tale situazione è talmente grave e duratura da far pensare a un rischio di cronicizzazione. In questi casi è opportuno una diagnosi specialistica. E unire all’eventuale assunzione di farmaci, prescritti dallo specialista (neurologo, psichiatra) e periodicamente sottoposti a controllo e verifica, una psicoterapia a medio termine che aiuti la persona a comprendere meglio l’origine e le ragioni esistenziali della sua condizione di sofferenza.
Nei casi in cui i sintomi sono meno gravi ma sono pur sempre fonte di disagio e malessere non è necessario ricorrere ai farmaci ma è indicato rivolgersi a uno psicoterapeuta per colloqui di sostegno o, se si desidera andare a più fondo dei propri problemi, per una terapia che può essere a breve, medio o lungo termine a seconda della situazione presentata dal paziente e che psicoterapeuta e paziente dovranno valutare insieme per concordare il trattamento più opportuno.
Incontro conoscitivo gratuito
E’ una occasione che offro a chi si rivolge al mio studio, per parlare di sè, presentare i problemi che si vorrebbero affrontare, porre delle domande.
Insieme si può pensare, senza impegno, a eventuali percorsi terapeutici, alla loro durata prevedibile o da stabilire all’inizio e ai costi.